Il karate non attacca mai per primo 

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Il Rei, che accompagna sempre ogni esercizio, pone il praticante nella condizione di superare il proprio egocentrismo interno e gli consente infine di porsi agli altri uomini senza maschere. Il modo in cui un praticante porge il saluto è uno specchio di se stesso. 

L'etichetta nelle Arti Marziali non è solo forma, ma una via verso la Verità interna

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Che cos’è il Karate.

Il Karate nasce nell’isola di Okinawa ad opera di sapienti Maestri. Questi hanno raccolto il meglio dell'esperienza cinese, rielaborandola. In tempi più moderni in Giappone e poi in occidente si è dato vita ad un sistema didattico in continua evoluzione e perfezionamento su basi scientifiche, ma è importante non perdere lo spirito originario e i principi costruttivi propri del Karate, comprendendone e praticandone, altresì, il Do (la Via).

Il Karate ha il duplice scopo di essere un’efficace e responsabile mezzo di difesa personale e insieme un metodo di allenamento del corpo  e della mente, al fine di sviluppare l'energia e migliorare la salute. Oggi può essere praticato anche come sport moderno. Il Karate Tradizionale del M° Shirai, praticato in questa palestra, è denso di contenuti etici e tecnici ed è praticabile a tutte le età.


Perché si pratica Karate?

I motivi posso essere vari e soggettivi:

Per una buona pratica psico-fisica

Per difesa personale

Per apprendere un’antica “arte marziale”

Per vivere in maniera associativa una pratica “marziale” e uno sport

Per interiorizzare e socializzare i valori di questa disciplina

Per divertirsi


Dove si pratica il Karate?

Il Karate si pratica nel Dojo ovvero lo spazio in cui si svolge l'allenamento e simbolo della profondità del rapporto che il praticante instaura con l'arte marziale. Si entra e si esce inchinandosi, un segno di rispetto verso quello che l'arte ci sta insegnando. Esistono delle regole che si devono rispettare per poter entrare nel dojo chiamate Dojo Kun:

一、人格完成に努むること

hitotsu, jinkaku kansei ni tsutomuru koto(Ricerca la perfezione del tuo carattere). 

一、誠の道を守ること

hitotsu, makoto no michi wo mamoru koto(Difendi le vie della verità). 

一、努力の精神を養うこと

hitotsu, doryōku no seishin wo yashinau koto(Cura il tuo spirito di ambizione). 

一、礼儀を重んずること

hitotsu, reigi wo omonzuru koto(Onora i principi dell'etichetta). 

一、血気の勇を戒むること

hitotsu, kekki no yū wo imashimuru koto(Rinuncia alla violenza

Il KarateGI è l’abito di pratica del Karate. E’ bianco (deve essere sempre pulito) per tutti e questo vuole rappresentare il principio di uguaglianza di chi pratica karate. Le fattezze discendono dalla tradizione giapponese, dove il clima umido rendeva più confortevole una abito non troppo aderente al corpo. 


Le cinture: i colori dei gradi che precedono la cintura nera sono associati al termine Kyu, che è decrescente (dall’8° al 1° nella tradizione dello Shotokan, dal 6° al 1° in epoca moderna e per altri stili). La sequenza dei colori è: bianco, giallo, arancio, verde, blu, marron. A volte lo stesso colore può rappresentare due stadi del grado Kyu. I colori delle cinture sono una invenzione moderna ed hanno come unico scopo quello della praticità nell’organizzazione didattica interna alla palestra. La cintura nera corrisponde automaticamente al 1° DAN. I DAN sono gradi superiori e per esame si può raggiungere fino al 5°, oltre, sono riconoscimenti per meriti o anzianità. Ogni grado, sia Kyu, sia DAN, ha un tempo minimo di permanenza.


I metodi di studio ed allenamento del Karate.

La pratica del karate inizia con una adeguata preparazione fisica (riscaldamento), che permette all’apparato cardio-vascolare e muscolo-schelettrico di essere nelle migliori condizioni per affrontare l’allenamento. Il Tai-So del karate si compone di esercizi di riscaldamento e di allungamento muscolare, ma anche di allenamento delle capacità condizionali (equilibrio, destrezza, percezione, ecc…). Con l’approfondimento della pratica del karate anche una particolare predisposizione mentale è utile per  migliorare le proprie capacità di apprendimento ed espressive.


Metodi tradizionali di allenamento.

La tradizione del karate ha elaborato tre metodi sostanziali per lo studio e la pratica del karate:

1. Kyhon: allenamento e studio delle  tecniche base (singole o in combinazione).

2. Kumite: allenamento e studio del combattimento (nel Kumite è essenziale il rispetto dell’avversario come principio etico, che si esplica materialmente nel “controllo” del colpo).

3. Kata: da un punto di vista tecnico è un insieme di tecniche legate da un ritmo, ma rappresenta anche la storia, la radice del Karate, la capacità di leggerne e viverne sia gli aspetti più corticali, che profondi (energetici e spirituali).

Didattica